Generalmente, siamo davvero poco consapevoli rispetto all’enorme potenziale della nostra mente ed alle sue capacità di creare connessioni profonde sotto forma di ricordi, utilizzando tecniche associative ed emozioni al posto della semplice memoria uditiva.
Le associazioni cosi’ create, utilizzando visualizzazione ed emotività andranno poi organizzate all’interno di uno schedario mentale che ha lo scopo di trattenerle in modo ordinato e di facilitarne il recupero: uno di questi metodi (ma ce ne sono diversi) è quello dei famosi “Loci Ciceroniani ” illustrati più di 2.000 anni fa dal grande oratore romano Marco Tullio Cicerone, nel suo trattato “De Oratore“.
Il metodo dei loci ha lo scopo di sfruttare la capacità innata della mente umana di creare delle associazioni tra una serie di idee e di immagini, e nello specifico di associare le informazioni che interessa tenere a mente, a dei luoghi familiari come potrebbero essere i punti di riferimento che si incontrano in un dato percorso conosciuto e che diventeranno gli agganci per le associazioni mnemoniche.
Un esempio è quello di memorizzare il percorso per arrivare da un luogo all’altro oppure da una stanza all’altra della casa: i luoghi incontrati lungo il percorso o le stanze di casa saranno i contenitori dentro cui catalogare le informazioni.
Cosi’ ogni concetto chiave di un testo o di una esposizione potrà essere associato ad una serie di “loci” che si trovano lungo un percorso familiare, come il il tragitto per arrivare da casa al posto di lavoro, dove i possibili luoghi noti potrebbero essere il bar, la scuola, la farmacia ecc.
Il segreto è stimolare creatività ed emozione, che facilitano il ricordo: cosi’ ad esempio, se si deve effettuare un’esposizione sulla crisi del ’29 negli Stati Uniti ed il primo concetto chiave che si vuole ricordare è l’insorgenza di forti disparità economiche, si può collegare questo primo concetto al primo luogo del percorso (il bar) immaginando vividamente che sul ripiano del bar in cui si è entrati a fare colazione, accanto al cornetto ed al cappuccino fumante, ci sia un piatto pieno di soldi e l’altro vuoto!
E cosi’ via, andando avanti nel tragitto ed associando gli altri concetti chiave, ai vari loci del percorso.
Uno degli esercizi più famosi in tal senso è la memorizzazione di un mazzo da poker composto da 52 carte.
Di cosa si tratta?
Si tratta di imparare a memoria in pochissimi minuti, grazie alle tecniche associative ed emotive, la disposizione di ogni carta all’interno di un mazzo da 52.
In questa attività si può utilizzare la tecnica dei loci ciceroniani: prima si crea uno schedario mentale composto da 5 stanze di casa. Per ognuna di tali stanze si individuano 10 zone specifiche: se ad esempio uno di questi ambienti di casa è la sala da pranzo, le zone di ciascun ambiente potrebbero essere il tavolino con gli oggetti di cristallo, il divano, l’angolo televisione. Individuati i 5 ambienti e le 10 zone, si memorizzano altre due zone od oggetti specifici, per arrivare a 52.
Seconda fase: si crea l’associazione di ciascuna carta del mazzo, ad un personaggio memorabile: la donna di cuori potrebbe essere quella di cui ci si è perdutamente innamorati, il re di cuori un amico particolarmente abile nella seduzione, il due di picche la persona da cui si è stati respinti, e cosi’ via.
Questa è la parte più complicata dell’esercizio: ma una volta che le associazioni tra carte e personaggio funzionano, l’esercizio diventa un gioco da ragazzi! Ed anche un modo per sbalordire qualcuno!
Il “malcapitato” infatti aprirà il mazzo di carte su un tavolo, e concederà alcuni minuti per far si’ che chi si cimenta nella prova possa memorizzare l’esatto ordine delle carte: allora si comincerà a mettere in atto il procedimento associativo a seconda dell’ordine di uscita delle stesse, per cui ad esempio se la prima carta uscita è il re di cuori ed il primo luogo dei 52 è la finestra della cucina, si potrà associare l’amico abilissimo corteggiatore con il gesto di dare un pugno al vetro per entrare nella casa dell’unica fanciulla che lo ha mai respinto!
Piu’ le associazioni sono paradossali e ridicole, più esse rimarranno incollate nel cervello, almeno per il tempo necessario ad elencare la posizione di ogni carta all’esaminatore del test, che nel mentre avrà coperto le carte.
E che tendenzialmente rimarrà sbalordito al cospetto di tale prodigio!
Perchè le capacità della mente umana sono realmente prodigiose, il problema è che raramente se ne è consapevoli.
Ovviamente, l’aspetto ludico ed intrattenitivo è un surplus, il nocciolo della questione è il potenziamento delle capacità di concentrazione ed attenzione focalizzata, e l’esportazione delle tecniche di memoria associativa ed emotiva ad ambiti di maggior rilievo (preparazione ad un esame, organizzazione e presentazione di materiale nel contesto professionale, ecc.).