Dopo avere dipinto la storia del colore giallo, in questo articolo voglio dare alcuni cenni (prendendo spunto da “Marketing Espresso“, sito leader in ambito marketing e social media) sui legami esistenti tra il mondo dei colori e l’industria del marketing.
Come affermato nel precedente articolo, ogni colore richiama delle precise sensazioni nel cervello dello spettatore, ed in ambito più strettamente commerciale, in uno studio chiamato “Impatto dei colori nel marketing“, i ricercatori hanno scoperto che circa il 90% dell’opinione che sviluppiamo su un prodotto la prima volta che lo vediamo è basata solo sul colore.
Un altro studio importante in ambito di psicologia dei colori è quello denominato “Associazione dei colori” di Joe Hallock, dove emerge chiaramente la diversità di preferenze tra universo maschile e femminile: in entrambi i sessi il colore preferito è il blu, mentre le maggiori differenze riguardano il viola, colore amato dalle donne e molto poco dagli uomini. In generale, gli uomini apprezzano maggiormente tonalità più scure, le donne colori più morbidi e chiari.
La psicologia dei colori afferma anche che il nome del colore può essere molto importante: i nomi di fantasia generalmente sono molto più apprezzati rispetto al nome proprio del colore.
Così, un cappotto color cammello può sembrare un capo intrigante ed alla moda, ma diverso sarebbe se venisse chiamato cappotto di color marrone sbiadito.
A conferma di ciò, in una ricerca venne chiesto ad un gruppo di partecipanti di esprimere le loro preferenze riguardo ad alcuni colori con nome diverso: quando un colore veniva presentato ai soggetti come “moka” anzichè marrone, raccoglieva decisamente più preferenze, ancorchè il colore mostrato fosse lo stesso.
Per concludere, veniamo ad alcuni significati psicologici più comuni dei colori, ed a come questi vengono utilizzati dall’industria del marketing.
Il blu, come detto, è il colore largamente preferito, e le associazioni che favorisce sono quelle con la calma, la fiducia e la stabilità: non a caso è molto utilizzato da aziende tecnologiche che hanno a che fare con i dati e dalle aziende del settore finanziario. Alcuni esempi sono Facebook, Linkedin, Intel, Ibm.
Il rosso serve ad evocare forza, vitalità e leadership, e viene utilizzato per differenziarsi dalla concorrenza con format unici: alcuni brand storici che lo utilizzano sono Coca-Cola, Kellogg’s, Virgin, Vodafone.
L’arancione vuole suscitare una vitalità meno aggressiva rispetto al rosso, un dinamismo fresco ed energico, moderno e vicino ai giovani. E’ stato utilizzato da brand storici come Fanta, o da altri più moderni come Tnt ed Easy Jet.
Il nero è invece il colore che più di ogni altro è stato messo in relazione ad un significato psicologico di autorità e lusso: per questo è stato scelto da brand come Chanel, Louis Vuitton, Prada.
Il verde è utilizzato soprattutto dai brand eco-friendly, del giallo ne ho già parlato.
Ultimamente sono in crescita i brand che usano il multicolore per il loro visual, esempi celebri sono Google ed Ebay.
Il multicolore viene collegato alla simbologia della bandiera della pace ed il messaggio che si vuole veicolare è quello di informalità, apertura ed inclusività.