Qualche anno fa ascoltavo spesso un cd dove, tra le tracce incise, c’era quella della canzone ”Luglio” di Riccardo Del Turco.
”Luglio, col bene che ti voglio vedrai non finirà..” fu un simpatico tormentone lanciato nell’estate del 1968, una stagione che le cronache dell’epoca (alla faccia del cambiamento climatico e della propaganda green) ricordano particolarmente torrido.
Luglio parla di un ragazzo che torna al mare sperando di rincontrare il suo amore estivo.
All’inizio rimane deluso perché lei non c’è, ma alla fine arriva.
E Luglio ritrova così il suo sole.
Da Luglio a un altro, quello del 1969 in cui l’uomo sbarcò sulla Luna.
La sera del 20, Riccardo Del Turco stava cantando il suo brano più conosciuto in televisione, quando la diretta fu interrotta per passare la linea a Tito Stagno: l’allunaggio era imminente!
A partire da queste vaghe promesse di amore e dalla scoperta di mondi nuovi, mi è venuto da interrogarmi sui significati più connaturati a questo mese, che come da tradizione ci sta facendo tribolare con la sua incandescenza.
Luglio, mese centrale dell’estate, è un periodo di pienezza e maturazione che si riflette tanto nella natura quanto nell’animo umano.
In questo mese, l’estate raggiunge il suo apice: le giornate sono lunghe e luminose, il calore del sole è al massimo della sua intensità, e la natura manifesta la sua vitalità più rigogliosa.
Psicologicamente, Luglio rappresenta l’archetipo della maturità.
È il tempo della realizzazione dei progetti e delle promesse fatte in primavera.
In questo senso, la pienezza estiva diventa metafora di un periodo della vita in cui si raccolgono i frutti degli sforzi precedenti, un momento di celebrazione e abbondanza.
Tuttavia, per come lo percepisco io, Luglio porta con sé anche un sentore di tristezza e la consapevolezza del tempo che passa: sebbene l’estate sia ancora in pieno svolgimento, una parte è già consumata.
Questo dualismo arriva a suggerirmi la fugacità e la preziosità del presente, invitandomi a vivere ogni momento con pienezza e consapevolezza.
In termini archetipici, Luglio può essere visto come il Re Sole, simbolo di potere, energia e vitalità.
Questo archetipo invita a godere del momento presente, a vivere appieno le giornate, e a riconoscere il valore della crescita personale e del ciclo naturale delle stagioni.
Il Re Sole incarna la forza vitale e la leadership, spingendo a prendere decisioni con sicurezza e a sfruttare l’energia del momento per portare avanti i propri obiettivi.
La natura in luglio è un’esplosione di colori e profumi: i girasoli, con le loro corolle dorate, seguono il percorso del sole nel cielo, simboleggiando la ricerca della luce e della verità. Le giornate calde e le notti tiepide creano un ambiente perfetto per la rinascita della vita sociale e per quelle promesse amorose cantate da Del Turco, che permettono a volte di creare ricordi indimenticabili.
Luglio è anche un mese di grande importanza agricola. Nei campi si lavora duramente per la raccolta del grano e di altri cereali, simboli di abbondanza e prosperità. La mietitura è un’attività antica che rappresenta non solo il lavoro fisico, ma anche la gratificazione derivante dal vedere i risultati concreti dei propri sforzi. Questo atto di raccolta è profondamente simbolico, richiamando l’idea che ogni seme piantato, ogni impegno profuso, alla fine porta a una ricompensa.
La luce lunga delle giornate di Luglio offre anche l’occasione per riflettere di più, per ragionare se stiamo sfruttando a piano il nostro potenziale.
In conclusione, Luglio non è solo un mese di calore e divertimento, ma anche un tempo di riflessione e consapevolezza.
È un periodo che ci invita a celebrare la vita, a riconoscere la bellezza della natura e a riflettere sulla nostra evoluzione.
La sua energia vitale e la sua abbondanza ci spingono a vivere appieno il presente, a godere dei frutti del nostro lavoro e a prepararsi per il futuro con rinnovata fiducia e determinazione.