La nota azienda Mattel, una delle più grandi case produttrici di giocattoli del mondo è imparentata con la più moderna Amazon perchè allo stesso modo fu fondata dentro ad un garage!
Fondatori della Mattel furono Harold Matson ed Elliot Handler, la cui fusione dei nomi (le iniziali del cognome del primo, e le iniziali del nome del secondo) diede origine al marchio.
Pochi sanno che Matson oltre ad essere un agente letterario era anche un uomo che si era arricchito molto grazie alla borsa e che attraversò un momento di grave crisi dovuta proprio al crollo della borsa nel 1929.
Egli raccontò di essersi trovato ad un certo punto senza più nulla perchè a quel tempo la sua ricchiezza proveniva tutta dagli investimenti. Fu costretto a vendersi la casa e la macchina e si ritrovò solo senza più moglie e figl.
Una giornalista che lo intervistò gli chiese: “Qual è stato il giorno più difficile della sua vita?”
Lui raccontò che un giorno girovagava per New York ed intento ad andare nei bagni a pagamento della metropolitana, si accorse di non avere più nemmeno i 10 centesimi per andare in bagno.
Dovette mettersi a chiedere l’elemosina finchè ad un certo punto senti freddo sulla mano: si trovò 0,10 $ sul palmo della mano, era stata una vecchietta ad aiutarlo.
Così andò verso l’underground per recarsi in bagno, mentre stava per entrare proprio in quel momento c’era un signore che usciva dal bagno e che gli tenne aperta la porta per non fargli mettere i soldi.
Quindi lui esce dai bagni con in tasca la moneta che ha risparmiato e sente la voce di una bambina che vende delle bamboline di carta: compra una bambolina con i 0,10 $ che gli sono rimasti.
Guarda la bambolina e si illumina di gioia: la vende a 20 cents. e ne compra due, non si ferma più un attimo, l’entusiasmo di quella bambolina e della bambina che la vendeva gli hanno riacceso la luce ed infuso nuove forze e di li’ a poco riuscirà a riprendere a mangiare ed a dormire sotto ad un riparo.
La giornalista allora gli chiede: “C’è qualcuno che vuole ringraziare?“.
Lui risponde: “Prima di tutti vorrei ringraziare me stesso“.
La giornalista poi gli chiede: “Immagino vorrà ringraziare anche quella vecchietta dell’underground perchè in fin dei conti è da lì che è cominciata la sua nuova storia”.
“Quella vecchietta è stata molto gentile e le sono grato”, risponde lui, “ma non è tanto lei che voglio ringraziare perchè il suo gesto non è stato incondizionato ma mosso dalla pietà. Io voglio ringraziare soprattutto quel signore che, in modo del tutto incondizionato, mi ha tenuta aperta la porta”.
C’è poco da aggiungere a questa inedita e straordinaria storia: quando l’ho conosciuta, poco più di 10 anni fa, ho compreso meglio il concetto di gratitudine: spesso siamo portati a dare valore alle manifestazioni di affetto quando in qualche modo escono dalla normalità, a pensare che per dare o ricevere occorra fare qualcosa di eclatante.
Ed invece c’è chi, ogni giorno, silenziosamente ci tiene aperta la porta.
Mi piacerebbe che chi leggesse questa storia, pensasse a chi sia questo qualcuno nella sua vita, e lo ringraziasse di cuore.
Io, ho pensato a mia madre.