Un anziano e saggio cherokee per educare i suoi nipoti, raccontò una storia:
“Dentro di me infuria una lotta, è una lotta terribile fra due lupi.
Il lupo nero rappresenta la paura, la rabbia, l’invidia, il dolore, il rimorso, l’avidità, l’arroganza, l’autocommiserazione, il senso di colpa, il rancore, il senso d’inferiorità, il mentire, la vanagloria, la rivalità, il senso di superiorità e l’egoismo.
Il lupo bianco rappresenta la gioia, la pace, l’amore, la speranza, il condividere, la serenità, l’umiltà, la gentilezza, l’amicizia, la compassione, la generosità, la sincerità e la fiducia.
La stessa lotta si sta svolgendo dentro di voi e anche dentro ogni altra persona.”
I nipoti rifletterono su queste parole per un po’ e poi uno di essi chiese: “Quale dei due vincerà?”
L’anziano rispose: “Vincerà il lupo che sarà nutrito di più”.
Questa favoletta è molto interessante, ma il finale non mi ha mai convinto.
Esiste infatti un’altra variante, meno conosciuta, in cui il vecchio saggio risponde:
‘‘Vinceranno entrambi”.
Quanto è più affascinante, e vera, questa variante della favola!
Perché?
Perché secondo me, nutrire un solo lupo e lasciar morire di fame l’altro, può scatenare battaglie ancora più feroci.
Il lupo nero potrebbe non morire ugualmente, esacerbarci, pedinare il lupo bianco per coglierlo debole ed impreparato.
Questo è ciò che può accadere quando critichiamo e condanniamo le nostre parti oscure, invece di comprendere che esse esistono perché richiedono soltanto di essere trascese.
Ma se le neghiamo o le attacchiamo, non le trascenderemo mai.
I nostri lati oscuri possono essere i nostri più preziosi maestri.
Quando facciamo male a qualcuno con il nostro comportamento, o danneggiamo noi stessi, le emozioni di vergogna, rimorso o profonda tristezza possono trasmetterci lezioni impareggiabili.
La luce calda di una lampada diffonde il suo chiarore in una stanza illuminata, ma dentro una stanza buia, quella luce risalterà ancora di più.
Questo principio secondo me, vale sia per la fisica che per il cuore degli esseri umani: bisogna lasciare spazio alle nostre oscurità, per far brillare la propria luce interiore.
La meravigliosa storia di San Francesco ci insegna proprio questo: San Francesco, prima di diventare ciò che è stato, era semplicemente Francesco.
Un ubriacone, uno scavezzacollo, uno che faceva a pugni con la gente.
Se non ci fosse stato quel Francesco, non sarebbe esistito nemmeno San Francesco, perché sono due esseri speculari, come lo sono il buio e la notte, una salita e una discesa.
A volte bisogna toccare il fondo, rimestare nel torbido, prima di arrivare alla santità, che non significa diventare per forza santi, ma può semplicemente significare portare la propria vita ad un livello più elevato di coscienza.
Un’altra splendida testimonianza di tutto ciò è l’esistenza del protagonista del romanzo ”I miserabili”, di cui parlo in un’altra pagina del blog.
Insomma, l’essere umano è l’essenza di una dualità, di due energie e principi opposti, e rinnegare completamente una di queste energie può allontanare dallo scopo dell’armonia e dell’equilibrio.
In alcuni momenti occorre tenere in considerazione anche la paura, la rabbia, la tristezza, ed ascoltare cosa hanno da dirci: è solo integrando, e non rinnegando, le nostre “ombre” che si può rendere docile il lupo nero ed arrivare a sentire più pace dentro di sé.
Anche la politica ci offre un’interessante metafora di cosa può accadere quando si vogliono escludere le parti oscure.
Basti pensare agli anni ’70, quando venne creato un unico, grande partito di centro che raccoglieva diverse formazioni politiche, escludendo le forze estremiste: fu la premessa per la nascita di movimenti eversivi come le brigate rosse.
Se non vengono in qualche modo accolte nel parlamento interiore, le nostre forze estreme andranno in giro a seminare bombe.
Non condannare più le tue parti oscure; piuttosto, ascoltale.
Trattale con compassione, con gentilezza, come faresti con un amico a cui vuoi davvero bene, e che sta passando un brutto momento.
Solo accogliendo e trattando con dolcezza anche il lupo nero, il lupo bianco vincerà davvero.