Oggi, giornata in cui è stato tributato l’addio a Silvio Berlusconi, voglio comporre uno scritto dal sapore elegiaco, del tutto apolitico, ma teneramente autobiografico e legato al mio inizio di carriera in Banca Mediolanum.
Ispirandomi alla canzone del grande Battiato, ho associato queste mie memorie alla Luna e ad Urano, che sotto l’aspetto astrologico ed evolutivo indicano le emozioni e il cambiamento.
Correva il Settembre del 2000, ed il mio avvicinamento al mestiere di promotore finanziario fu un caleidoscopico arazzo di emozioni: ero acerbo ed insicuro, il timore di non essere all’altezza scuoteva il mio petto, lambito dall’inusuale abbraccio di una morbida cravatta.
I manager che ci impartirono la prima formazione, avevano uno stile autoritario ed aggressivo; sui loro abiti impeccabili rilucevano spillette variamente decorate, a seconda del grado in azienda, e le prime sensazioni, un misto di timore e ammirazione, affrescavano nella mia mente immagini asprodolci del corso da allievo ufficiale.
Poi ricordo il giorno dei test attitudinali: articolatissimi, domande su domande, uno scavo profondo nell’archeologia delle cognizioni e dell’emotività.
Poco dopo, l’esame attitudinale tecnico, ma lì bastava aver studiato, ed io avevo investito tanti afosi pomeriggi su un balcone vista mare, allegramente galleggiando tra Pac, Pic e Unit linked.
Il ricordo più vivo, il temutissimo ‘’Collegio Manager’’: avrei dovuto convincere ben tre di quei mastini in giacca e distintivo, di essere realmente idoneo sia sotto l’aspetto tecnico che sotto quello psicologico.
Perché, come ripetevano da quelle parti, ‘’questa professione non è per tutti’’.
In tale occasione, avrei dovuto presentarmi anche munito del ‘’Master 500”: un elenco di nominativi attinti dalle mie conoscenze personali.
Ci faccio notte, ottengo un piccolo sconto sulla quantità, pescando di tutto: dall’inquilino del piano di sotto, alla profumiera di quartiere.
Inizia il collegio: parto col motore affogato, ma in pochi secondi spazzo via i dubbi.
Ce l’ho fatta!
Sono pronto per il corso di formazione per i nuovi consulenti, in un hotel a Pomezia, appena fuori Roma.
Custodisco gelosamente il manuale di quel corso.
Una sorta di rito iniziatico capace di generare uno scrosciante entusiasmo e un senso unico di squadra.
Sulla prima pagina di quel manuale, c’era scritto:
…Volevo comprare una casa a Detroit e mi rivolsi a un venditore…
Scoprì che per tutta la mia vita avevo sempre desiderato avere un albero mio.
Mi condusse a dodici miglia da Detroit e mostrandomi una casa con giardino mi disse:
‘’Guardi che magnifiche piante! Sono diciotto!’’
Ammirai gli alberi e chiesi il prezzo della casa.
Mi parve molto elevato, ed in effetti lo era, ma lui non cedette di un centesimo.
‘’Li guardi bene. Uno, due, tre, quattro….”
Ogni volta che discutevo il prezzo, lui contava gli alberi.
Finì con il vendermi gli alberi per la cifra richiestami, e mi diede la casa gratis’’.
Nel mio ufficio in zona Granai, a fine 2000, forse anche io assomigliavo a quel signore di Detroit: chiamavo conoscenti alla lontana o totali sconosciuti, pagavo la segretaria e le telefonate che facevo.
Avevo investito un’intera estate e tante speranze, per avere una spilletta colorata.
Stavo investendo il mio futuro su una casa tutta da costruire.
Ma qualcuno, o qualcosa, erano riusciti a farmi vedere gli alberi, ed un giardino fiorito.
Questa, per me, è stata la grande forza di Banca Mediolanum: avermi rappresentato un sogno, una visione.
A volte anche con modi anticonvenzionali o un po’ al di sopra delle righe, ma spesso è proprio quella l’energia che serve per indurre veri cambiamenti.
La forza dirompente di Urano.
Quando termina la mia avventura, fine 2002, siamo in un altro ufficio; saluto per l’ultima volta i colleghi, ripasso davanti al vecchio ufficio.
Penso a quando ero lì le prime volte: mi sento cambiato, trasformato.
Quel ragazzo acerbo e timoroso non esiste più.
Ma quel sogno c’è ancora.
Non importa dove andrò a viverlo, ciò che conta è che ci sia ancora.
Ed oggi quel sogno è realtà.
E non posso dimenticare, che è nato lì.