Voglio dedicare questo breve articolo ad una figura animale oggetto per lungo tempo di una spietata caccia da parte dei coloni europei a tal punto da rischiare l’estinzione, ma venerata da diverse culture tra cui quella degli indigeni americani.
I nativi americani avevano una vera e propria venerazione per il bisonte, avvolto da un’aura mitico-sacrale corroborata anche da diverse storie e miti.
Una leggenda ad esempio narra di una femmina di bisonte bianco che un giorno andò dagli uomini con un dono: la pipa sacra. Per utilizzare quest’ultima bisognava usare il tabacco con dentro racchiuse le forze della natura. In questo modo, tramite l’uso di tale oggetto, gli indigeni americani potevano rendere note agli spiriti le proprie preghiere e vederle esaudite.
Una figura particolarmente allegorica era poi rappresentata dal bisonte bianco il quale veniva associato al Wakan Tanka, il Grande Spirito, una divinità sacra che poteva manifestarsi durante il sogno: quando durante la notte compariva in visione il bisonte bianco, il sogno veniva interpretato come messaggio di premonizione da parte del Grande Spirito circa un imminente pericolo.
Nella religione dei nativi americani quindi, il bisonte rappresentava una sorta di totem spirituale. E significava anche abbondanza e prosperità.
Anche presso altre popolazioni esso incarna ancora un valore positivo: in India ed in Cina infatti il bisonte è ritenuto simbolo di forza interiore e determinazione psicologica.
Ed è proprio a questo significato attribuito dalla cultura orientale che voglio ricollegarmi parlando in particolare del comportamento del bisonte durante una tempesta.
I bisonti, quando arriva ed imperversa una tempesta, cominciano a correrle incontro.
Agiscono cosi’ perché vogliono minimizzare il tempo in cui rimangono bagnati ed a disagio.
Credo che, soprattutto in questo momento storico, in cui faticosamente stiamo per tornare alla normalità dopo una pandemia globale, dovremmo fare tesoro della simbologia del bisonte.
Troppo spesso noi esseri umani, tendiamo a rimandare ed a scansare gli impegni, provando sollievo sul momento, ma creandoci delle “tempeste emozionali” nel lungo periodo.
Questo sta accadendo ancor di più in questi tempi difficili, in cui tante persone si sono sentite più pigre e demotivate del solito. Secondo le statistiche, in questo ultimo anno e mezzo si è registrata una vera e propria impennata dei consumi di farmaci ansiolitici ed antidepressivi.
Molte persone purtroppo, a causa della fortissima incertezza che ha aleggiato sopra le teste di tutti noi, hanno perso forza vitale; di fronte all’incapacità di immaginare il loro futuro, hanno smesso di costruirlo.
Ma il bisonte ci insegna, con il suo slancio di furba risolutezza, che quando il temporale infuria e sembra non finire mai, c’è un’altra via da percorrere rispetto a quella dell’inerzia o dello scoramento, certamente più faticosa a breve termine e che implica una decisa assunzione di responsabilità, ma tramite cui costruire le fondamenta di un avvenire più prospero.