L’attore che interpretava il patriarca della famiglia Ingalls nel serial televisivo La casa nella prateria si chiamava Michael Landon.
Quest’uomo arrivò al successo attraverso una via abbastanza tortuosa.
Era cresciuto in un ambiente emotivamente e fisicamente violento, con dei genitori che bisticciavano continuamente perchè suo padre era ebreo (ed odiava i cattolici) mentre sua madre era cattolica ed antisemita.
La donna inscenava spesso melodrammatici tentativi di suicidio ed a volte inseguiva Michael fino al locale ritrovo per ragazzi e lo picchiava con il bastone.
Afflitto da enuresi notturna fino al tempo del liceo, Michael aveva una serie di tic facciali incontrollabili e faceva dei continui rutti involontari. Era magro come un chiodo e pieno di paure.
Che cosa ha cambiato la sua vita?
Un giorno, durante il secondo anno di liceo l’insegnante di ginnastica fece lezione nel campo da football per allenare i ragazzi al lancio di un vecchio ed arrugginito giavellotto.
Michael stava per vivere un’esperienza che avrebbe cambiato totalmente il modo di vedere se stesso.
Quando arrivò il suo turno, si avvicinò con la scarsa fiducia in se stesso con cui si era accostato ad ogni cosa fino a quel momento.
Ma quel giorno avvenne un miracolo: Michael fece volare il giavellotto nove metri oltre il limite cui lo avevano scagliato gli altri.
Si aggrappò a quel lancio con le unghie e con i denti, pregando l’insegnante di lasciargli portare a casa il giavellotto per allenarsi durante l’estate.
Lanciò incessantemente ed i risultati furono stupefacenti: tornato dalle vacanze estive il suo corpo aveva cominciato a trasformarsi.
All’ultimo anno di scuola aveva infranto il record studentesco americano nel lancio del giavellotto, vincendo una borsa di studio universitaria.
Ma qui arriva il bello. Una parte della forza di Michael derivava da una convinzione che si era fatto guardando un film su Sansone, e che aveva accompagnato la sua trasformazione. Egli era convinto che era diventato cosi’ forte anche perchè si era fatto crescere i capelli.
La sua credenza venne infranta nel momento in cui durante gli anni dell’Università, gli anni ’50 quando la mentalità vigente non ammetteva i capelli lunghi, un gruppo di atleti con i capelli cortissimi lo gettò in terra tagliandogli le chiome leonine.
Anche se razionalmente non poteva crederci, Michael senti’ che la sua forza stava sparendo.
Il suo lancio del giavellotto scese drasticamente, e mentre si sforzava in ogni modo di tornare ai precedenti record, Michael si feri’ gravemente e fu costretto dalla commissione medica universitaria a ritirarsi.
Come avrebbe più potuto realizzare il suo sogno di diventare una star dell’atletica leggera?
Per mantenersi dovette mettersi a fare il facchino in una fabbrica e pareva che il suo sogno fosse proprio finito.
Per fortuna un giorno venne adocchiato da un talent scout di Hollywood che gli chiese di fare un provino per Bonanza, il primo serial western a colori per la televisione.
La carriera di Michael prima da attore, poi da regista e produttore, poteva finalmente cominciare.
Mancare i nostri sogni iniziali, può permettere di farci trovare il nostro vero futuro.
Ma la ricerca di quegli obiettivi iniziali e la direzione in cui essa può spingerci, sono in grado di plasmarci corpo e spirito e di prepararci al nostro migliore futuro.
A volte dobbiamo avere fiducia e credere che le nostre delusioni possano in realtà essere occasioni camuffate.