Il mio percorso umano e professionale è cominciato proprio 20 anni fa.
Quello di allora fu il mio momento migliore, un momento eccezionale per piantare un albero: stavo vivendo un momento di grande fermento e trasformazione personale.
Tutto parte da un episodio doloroso che ha indirizzato la mia vita, quando ero poco più che ventenne: un bruttissimo incidente di auto dal quale sono uscito miracolosamente illeso, ma che mi ha causato postumi fisici e sofferenza psicologica.
Ho subito questo incidente durante il corso ufficiali dell’esercito, a pochi giorni dalla nomina, e pur essendo partito con una forte avversione verso il contesto militare, avevo finito con l’appassionarmi a quell’esperienza e con il desiderare di farne una carriera.
In cuor mio essa rappresentava il mezzo per emanciparmi materialmente e moralmente da una famiglia che percepivo asfissiante; paradossalmente, cercavo la libertà nel feticcio della divisa.
Quell’incidente invece, mi provocò un trauma alla colonna vertebrale, che per questione di millimetri non mi lesionò il midollo. Restai sano ma non potei accedere alla carriera da ufficiale e, le gambe della motivazione e dell’entusiasmo, quelle si, per un po’ si atrofizzarono.
Mi sarebbe bastato poco per riabilitarmi, ad esempio dirmi che avevo 22 anni e tutta la vita davanti per trovare un’altra strada, che nella sfortuna ero stato fortunatissimo, ma la mia mente non voleva saperne, ero immerso nel rimuginio e scontroso ed irascibile con tutti.
Fortunatamente, passato un anno e poco più, cominciai a recuperare un po’ di progettualità e voglia di fare, anche se il pensiero, spesso, riprendeva a volare all’indietro.
La pentola del mio entusiasmo si stava iniziando a surriscaldare, ma affinchè l’acqua bollisse davvero mi occorreva ancora qualcosa, forse altro tempo, oppure degli incontri: il primo trascorse inesorabile, i secondi si materializzarono in alcune figure che ebbero un impatto decisivo su di me.
Un ragazzo più adulto, grazie al quale dopo tempo tornai ad avvertire il calore di un sentimento di amicizia, che aveva una storia simile alla mia ed aveva sofferto molto, ma che era riuscito a trasformarla in forza positiva. Si creò talmente empatia tra noi, che in qualche modo riusci’ ad interiorizzare questo modello.
Poi conobbi una ragazza che faceva teatro, e che mi avvicinò a questa disciplina: mi iscrissi ad un corso di recitazione ed in brevissimo tempo il palcoscenico entrò nelle mie vene.
Grazie a mio padre, feci la conoscenza anche di un professionista delle assicurazioni che mi avvicinò a questa attività; mi sentivo, finalmente, aperto e ricettivo alla vita, come e più di prima, e proprio mentre il vecchio millennio stava esalando il suo ultimo respiro e si celebrava l’arrivo del 2000, il mio stato d’animo era nuovamente ricolmo di entusiasmo.
Allora ho piantato quel seme, con l’unico ma potente concime che avevo, la molla del rinnovato entusiasmo ed una trascinante spinta interna a riscattare un’esperienza negativa ed i momenti di sofferenza.
E’stato il momento primordiale della scoperta e della creazione, e quando adesso guardo l’albero che ho fatto crescere, mi sento soddisfatto
A partite da quel seme piantato 20 anni fa, ho ottenuto importanti soddisfazioni professionali, ho fatto l’esperienza di inventarmi un corso sulla motivazione e di presentarlo davanti a 20 persone trovate facendo volantinaggio, sono stato scelto da aziende importanti del mio campo per formare e far crescere risorse, sono riuscito a recitare al teatro Olimpico!
Naturalmente, sono felice di queste “cose” ma ancora di più lo sono per come mi sono sentito compiendole e perseguendole perché l’emozione più grande non si prova nel raggiungere la cima, ma nel fare la scalata; e più la scalata è appassionante, più si immaginano nuove vette da conquistare.
Oggi non mi sento affatto arrivato, anzi mi sento nello stesso stato di grazia che provavo anni fa, con tanti traguardi ancora da raggiungere ed una spiccata disposizione, rispetto ad allora, a trasmettere ed a condividere ad altri i frutti della mia semina, la storia del mio primo albero.
Oggi è il secondo momento migliore per piantare un nuovo albero, e questo blog vuole essere testimonianza e condivisione di un’ulteriore stagione di rifioritura.