Con questo breve articolo, voglio idealmente riconnettermi a quanto precedentemente scritto sul significato di liberazione, e su come questa possa attuarsi non resistendo o combattendo contro ciò che affligge la nostra vita, bensì mettendosi in una armoniosa accettazione, ed in pace proprio con questi aspetti dell’esistenza e di noi stessi.
L’uomo è una creatura destinata a viverla, questa sua esistenza, tra alti e bassi, tra momenti di gioia e momenti di dolore. Tuttavia, spesso tendiamo a lottare contro i nostri mali, cercando di sconfiggere il dolore a ogni costo, senza accettare che esso faccia parte della vita umana.
Nell’articolo precedente ho citato un passo del Vangelo che ritengo molto significativo, in cui Gesù esortava i discepoli a rinnegare se stessi ed a portare la propria croce.
Forse alcuni interpretano queste parole come rassegnazione al dolore e all’afflizione, mentre il senso più profondo, a mio modo di vedere, va ricercato nel valore da attribuire ad un’esistenza in cui non si è concentrati solo sul proprio piccolo io, ma si è anche pronti anche a sacrificarsi per gli altri, perseguendo non solo ciò che è comodo e privo di rischi, ma abbracciando anche l’ignoto e la possibilità della sconfitta.
Esistono diversi romanzi che affrontano il tema della lotta contro il dolore e le sue avversità, ed in cui il protagonista addiviene ad una sorta di liberazione proprio grazie alla comprensione ed all’accettazione. Di questi vorrei citarne due.
Il primo è “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway, dove il protagonista Santiago è un anziano pescatore che cerca di catturare un grande pesce per dimostrare di avere ancora la sua forza e il suo valore.
Tuttavia, quando finalmente cattura il pesce, deve affrontare molte difficoltà per riportarlo a casa, tra cui lo scontro con gli squali che cercano di mangiare il pesce. Nonostante i suoi sforzi, alla fine Santiago perde il pesce e torna a casa vuoto.
Tuttavia, durante questa avventura, Santiago trova la forza interiore di accettare la sua situazione e di abbracciare il dolore come parte della vita. La sua esperienza gli dona una nuova comprensione e apprezzamento per la bellezza del mondo naturale e gli permette di trovare la pace interiore.
Nell’ ‘’Educazione sentimentale” di Gustave Flaubert invece, il protagonista Frédéric Moreau deve affrontare molte sfide per trovare il suo posto nel mondo.
All’inizio del romanzo, Frédéric è un giovane idealista che crede che la felicità si trovi nella ricchezza e nel successo. Tuttavia, man mano che il romanzo avanza, Frédéric si rende conto che la sua vita non sta andando come aveva previsto e che i suoi sogni di successo e felicità potrebbero non essere realizzati.
Solo dopo aver accettato la realtà della sua situazione e aver abbandonato le sue illusioni, Frédéric riesce a trovare la liberazione.
Ma forse il più grande esempio di questo concetto si trova nella figura del Buddha, che ha insegnato che il dolore e la sofferenza sono una parte naturale della vita, le quali possono essere superati attraverso la comprensione e la saggezza.
In sintesi, diverse opere letterarie ci insegnano che accettare i nostri mali con serenità può essere la chiave per trovare la vera felicità.
La lotta contro il dolore può solo portare a ulteriore sofferenza, mentre l’accettazione ci consente di trovare la pace interiore e la liberazione.
Come scriveva il poeta William Blake: “Quando accetti il male, il male non è più male in te”.